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essenza 239

Ciascuno ha il rapporto all’altro in se stesso: sostanziale unità essente non solo in sé, ma per sé; cioè ciascuno ha in sé l’altro non solo per il paragone della riflessione estrinseca, ma per sua propria determinazione. Il positivo è la tolta opposizione o il Non-opposto determinato come rapporto all’altro, o essere posto; ma riflessione in sé negante o escludente questo suo non essere. Il negativo come riflessione assoluta è determinato qual rapporto al positivo, cioè non l’immediato negativo, ma l’in sé e per sé, l’uguale a se stesso; ma come riflessione in sé esso nega il suo rapporto all’altro; il suo altro è il positivo, un sostanziale essere: il suo negativo rapporto è di escluderlo.

Così da una parte sono essi determinati l’uno per l’altro, solo momenti; dall’altra sono determinati in se stessi, indifferenti e reciprocamente escludentisi — sostanziali determinazioni della riflessione. Onde la Contraddizione.

c)

LA CONTRADDIZIONE


Concetto della contraddizione.

La differenza ha la contraddizione solo in sé; come unità di molti, e divisione nello stesso rapporto. Ma la contraddizione è posta nel positivo e nel negativo. Il positivo è l’essere posto riflesso nella sua eguaglianza con sé — cioè rapporto all’altro (insostanziale) e sussistere per sé (sostanziale) — essere posto, e tolto ed escluso essere posto. La riflessione determinante o escludente è il porre del Positivo come escludente l’altro, ma così che questo porre è immediatamente il porre del suo altro escluso. Il negativo è l’essere posto riflesso nella sua disuguaglianza con sé — non l’immediata determinazione o qualità, ma il negativo come negativo. Ma così è esso il non essere di un altro, — riflessione o rapporto su di sé — perciò negazione come rapporto su di sé. In esso la contraddizione è posta, perché esso nella sua riflessione in sé è il Non-identico, l’escludere della identità. Ma essendo esso stesso negativo iden-