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essenza 235

perciò essere così posto che è parimente riflessione in sé: così essa è il rapporto al suo altro in se stessa — non determinazione essente, che si rapporta come in sé o qualcosa all’altro da lei differente ed escluso; ma essa è in sé la parte determinata (essere posto) e il rapporto della determinazione su di sé (riflessione in sé) — la determinazione determinata o la negata negazione. Unità di sé e del suo altro, e perciò essenzialità. Essa è perciò essere posto o negazione, ma come riflessione in sé è insieme l’essere tolto di questo essere posto, infinito rapporto su di sé.

La riflessione determinante è escludente: come uguaglianza con sé esclude il negativo; ma nello stesso escluderlo lo pone di nuovo come suo negativo. La riflessione escludente è così ponente.

quadro ii: determinazioni della riflessione o essenzialità)


a)

L’IDENTITÀ


Identità.

La riflessione è determinata: così determinata essenza, o essenzialità. L’essenza è non immediata, ma negativa semplicità: assoluta mediazione con sé, movimento per differenti momenti. Ma essa apparisce ne’ suoi momenti; perciò questi sono determinazioni riflesse, essenzialità. La prima determinazione è l’Identità. L’essenza è l’immediato tolto: il suo essere è la Negatività. Nella sua assoluta negatività è sparito l’altro e il rapporto all’altro, ed essa è la pura uguaglianza in sé, la semplice Identità con sé — non l’immediato essere o niente, ma l’immediato della riflessione, non il ritorno da un altro, ma il puro ritorno in sé — lo stesso che l’essenza — semplice negatività dell’essere in sé.