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Editore relativamente piú attento si dimostra invece l’Arcari (Ar), ma il suo testo, ispirato del resto a intenti scolastici e divulgativi, oscilla continuamente tra una volontà di aderenza alle forme genuine dei giornali (spinta talvolta fino all’accettazione supina di alcune lezioni evidentemente difettose: p. 110 r. 18: «che cosa rende immortale quegl’inni?»; p. 173 r. 21: «là si rivolgano tutte le aspirazioni»; p. 150 r. ultimo: «e dell’impressione»; ecc.: per cui si vedano le nostre relative correzioni) e un bisogno spesso ingiustificato di ritocchi di tipo crociano o gentiliano, naturalmente più fitti per quelle lezioni in cui si poteva ricavarli autorevolmente dai due primi editori. Per questa via, anzi, l’Arcari perviene a delle curiose contaminazioni, rendendo difettoso ciò che era separatamente corretto nei giornali e nelle edizioni Croce e Gentile. Ecco alcuni esempi:
p. 126 r. 5: «temi fermentati», Cr: «personaggi svoltisi», Ar: «personaggi fermentati»;
p. 282 rr. 23-24: «la sua intenzione quindi, allorché la chiamava, non era di vedere se c’era», Cr e Ge: «allorché la chiamava, non era dunque per vedere se c’era», Ar: «la sua intenzione quindi, allorché chiamava, non era dunque per vedere se c’era»;
p. 284 rr. 13-14: «Non c’era niente di più sicuro per far saltar don Abbondio dal seggiolone che il sentire la nuova portata in giro», Ge: «Non c’era niente ecc. che il dirgli che la nuova sarebbe stata portata in giro», Ar: «Non c’era niente ecc. che il dirgli la nuova portata in giro»; ecc.
Ma a parte questi casi particolari, si dovrà parlare di vere e proprie lezioni scorrette per esempi come i seguenti:
p. 96 r. 19: «gli danno la forma», Ar: «gli danno la forza»;
p. 98 r. 18: «non esistente in fatto nell’animo», Ar: «non esistente in fatto dell’animo»;
p. 102 r. 20: «disputava di lingua», Ar: «disputava la lingua»;
p. 112 r. 9: «invoca Dio contro gli oppressori della Polonia», Ar: «invoca Dio contro gli oppressi della Polonia»;
p. 113 r. 5: «quell’affermarsi come sé», Ar: «quell’affermarsi con sé»; ecc.
A un criterio di completa aderenza alle forme dei giornali, salvo «pochi indispensabili ritocchi», s’ispira invece l’edizione di Muscetta e Puccini (MP), essenzialmente convinti della corret-24 — De Sanctis, Manzoni. |