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dell’uomo, del cane, ed un verme idatigeno (Cisticercus), non siano ad altro dovute che alla differente sede di un medesimo verme, cui nel parenchima degli organi, per difetto di nutrimento, non si possano sviluppar gli anelli destinati agli organi riproduttivi, ed in lor posto si forma una vescica rigonfia d’acqua. La cosa avviene affatto diversamente se la tenia fissa il suo soggiorno nell’intestino, dove per l’ampiezza della dimora e per il nutrimento copioso, le parti destinate al sesso non tardano a svilupparsi enormemente; e la tenia arriva a quella sterminata lunghezza che eccita così di spesso in noi una maraviglia mista di spavento.

L’influenza grandissima del nutrimento sullo sviluppo degli animali, ed in particolar modo degli organi sessuali, è forse in nessun caso così manifesta come in una società di api. Tutti sanno come questa si componga di un gran numero di individui neutri, che sono le api operaje: di pochi maschi, e di una sola femmina che è il centro delle azioni e delle cure di tutta la numerosa famiglia. Ora se questa femmina muore, e nelle celle dell’alveare non trovisi una larva predestinata a diventar una femmina, le api neutre si adoperano con sollecitudine attorno ad una larva della loro categoria, e ne ingrandiscono la cella, e le apprestano nutrimento più succoso e più abbondante, per le quali cure l’insetto alato in cui la larva stessa si trasmuta, non è più un individuo privo di sesso per l’atrofia delle parti femminee, come sono le api operaje; ma è divenuto una femmina atta a procreare, e che subito nata riceve gli omaggi di regina.

Ma torniamo per un istante alle larve gemmipare delle meduse; alle sporocistidi viventi delle cercarie, di cui già conosciamo la storia. Per quanto maravigliose ci sembrino le loro vicende, esse non costituiscono un fenomeno affatto nuovo, come per un ravvicinamento assai ingegnoso ha dimostrato Steenstrup. Si ammira da lungo tempo una