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froditi od androgini. Sebbene questi casi occorrano comunemente e per legge normale nelle classi inferiori, pure le osservazioni accurate de’ moderni ne hanno ristretto il numero, dimostrando in molti animali dianzi giudicati ermafroditi, la completa separazione de’ sessi. Recentemente un distinto naturalista danese, il sig. Steenstrup, trascorse ad un altro eccesso, negando perfino la realtà dell’ermafrodismo in natura; appoggiandosi particolarmente sulle molte cause di errore che possono illudere i naturalisti intorno alla precisa determinazione de’ sessi e su false premesse di teoria. Questo sforzo d’ingegno non ottenne però il risultato che si era proposto. Esistono in natura veri e reali ermafroditi, presentanti nel medesimo tempo non solamente gli organi de’ due sessi, ma i prodotti caratteristici di entrambi.

Grandissima corrispondenza esiste fra le parti sessuali del maschio e quelle della femmina, in modo da rappresentarsi reciprocamente1. Le une e le altre provengono dai medesimi organi rudimentali dell’embrione, i quali si sviluppano in un modo o nell’altro, secondo che, per cause finora ignote, si deve più tardi pronunciare il sesso. Negli insetti si è persino osservato qualche volta lo sviluppo abnorme di organi femminili da un lato, di maschili dall’altro; e pretendesi che il medesimo caso, sebbene assai più raramente, sia occorso in individui delle classi de’ crostacei e de’ pesci. In questo ermafrodismo laterale si è anche notato che le parti femminili sono ordinariamente a sinistra; la qual circostanza è in rapporto collo sviluppo normale ed esclusivo dell’ovario sinistro negli uccelli. Giammai però in questi casi entrambi gli

  1. Non solamente il testicolo corrisponde all’ovario, il canale deferente all’ovidutto; ma l’apparato maschile de’ mammiferi possiede anche un vero utero rudimentale nella vescicola prostatica. Il Prof. E. E. Weber di Lipsia fece pel primo questa osservazione nel castoro; Huschke la confermò nei lepri.