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teri di crostaceo ben riconoscibili, ha gambe articolate, non è parassito, e solo all’epoca della generazione si fissa in prossimità dell’orifizio sessuale della femmina e la feconda. Ma ciò che v’ha di più singolare si è la enorme sproporzione di volume fra il maschio e la femmina, che nel massimo stato di rigonfiamento di questa, si fa salire da qualche autore fino al rapporto di 1: 4.600. Non dobbiamo ommettere però che questa femmina nello stato di gioventù ha subìto, quanto alle forme, le stesse metamorfosi del maschio; ma nel mentre questo si è arrestato a un dato periodo, essa continuò fino a trasmutarsi in una sorta di verme, scendendo di grado, per così dire, nella scala gerarchica animale (fig. 10).

Dell’argonauta del mediterraneo non si offerirono fin qui all’indagine de’ naturalisti se non individui femmine. Su questo animale vive, quasi ne fosse parassito, una sorta di verme allungato con molte ventose all’ingiro del corpo, pel quale appunto Cuvier ebbe a creare il suo genere Hectocotyle della classe degli elminti. Ora per contrapposto a quanto abbian ora veduto dell’argonauta, tutti questi individui di Hectocotyle esaminati finora sono di sesso maschile; circostanza che, appoggiata da qualche altro carattere anatomico di analogia fra due animali tanto diversi, rende sommamente probabile l’opinione del sig. Kölliker, il quale considera il preteso verme parassito dell’argonauta come il maschio di questa specie.

Per esprimere con maggior facilità nelle opere e nelle collezioni di storia naturale queste distinzioni di sesso, i naturalisti hanno scelto per convenzione il simbolo (Marte) pel maschio; e quello (Venere) per la femmina.


§ 5. Ermafroditi.

Gli individui che portano riuniti gli organi maschili e femminili, si chiamano, conte già abbiam detto, erma-