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ratto del fanciullo mortara -— gli ebrei a roma 291


Seduta del 16 aprile 1860.


Il tribunale, rispondendo alle questioni proposte dal suo capo, invocato il santissimo nome di Dio:

Dichiara constare che nella sera del 24 giugno 1858 fu, mediante la pubblica forza, tolto ai coniugi israeliti Salomone alias Mamolo Mortara e Marianna Padovani, Edgardo loro figlio, e che l’ablazione fu fatta di Principe.

Che non era quindi, e non è luogo a procedere criminalmente contro gli esecutori dell’ablazione suddetta, e perciò contro il prevenuto padre reverendo Gaetano Feletti dell’ordine dei Predicatori, già inquisitore del Santo Officio in Bologna, quale in conseguenza ordina che venga liberamente dimesso dal carcere.

Il presidente è incaricato della redazione della presente sentenza.

C. Ferrari, presidente — D. E. Fanti, giudice - R. Marchesini, id. - C. Mazzolani, id. - D. Marsi, id. - A. Baratta, id.


Il ratto del fanciullo Mortara fu anche argomento di rappresentazioni teatrali. A Napoli ebbe fortuna, al teatro dei Fiorentini, nei primi tempi dopo il 1860, un dramma sensazionale del Camoletti, dal titolo: Una famiglia ebrea; a Torino fu rappresentata un’«azione lirico-storico-spettacolosa», e in relazione ad essa furono anche pubblicati disegni umoristici, uno dei quali, da me posseduto, riproduce grottescamente l’azione del ratto. Vi figura un prete, che strappa il bimbo alla madre; il bimbo si butta per terra per non farsi portar via; due guardie, tozze e panciute, sorridono mefistofelicamente, e danno braccio forte al prete; ma, nell’ultima scena, il prete fugge a cavallo di un asino, e il fanciullo viene restituito alla famiglia. A Parigi ebbe molte rappresentazioni La Tireuse de Chartres, riproducente su per giù la stessa scena, ed attirò al teatro una gran folla di pubblico. Nei primi tempi, dopo il 1870, questo dramma fu rappresentato per molte sere in Roma, al Quirino, provocando urli caratteristici, e scatti di protesta contro i preti, tantochè, a garantia dell’ordine pubblico, fu dovuto proibire.

Girolamo Mortara fece, dopo il 20 settembre 1870, qualche tentativo presso il generale Lamarmora, per riavere il figlio, ma senza frutto. Risultando il sacerdote Pio Edgardo refrattario alla leva militare, al fine di risparmiargli molestie, fu dai suoi superiori mandato all’estero, in varie case dell’Ordine, prima nel Tirolo austriaco, poi in Francia, ed in Ispagna; e nei collegi a quelle