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emilio zola. 269


le prove, è coperto di cicatrici: la battaglia è la sua vita; vuole la gloria, ma strappata a forza, e accompagnata dal fragore della tempesta. Le critiche più spietate non fanno che irritare il suo coraggio. Gli gridarono la croce per le crudità della Curée, egli andò del doppio più in là nell’Assommoir. Prova una feroce voluttà nel provocare il pubblico. «Gli insuccessi» non gli passano nemmeno la prima pelle. Avanti! — disse dopo una delle sue più grandi cadute — ; io sono a terra; ma l’arte è in piedi. Forse che la battaglia è perduta perchè il soldato è ferito? Al lavoro, e ricominciamo! — E dice il fatto suo alla critica, alla sua maniera. — La critica francese manca d’intelligenza — ; nientemeno, — Non ci sono in tutta la Francia che tre o quattro uomini capaci di giudicare un libro. — Gli altri o giudicano con tutti i pregiudizii letterarii degli sciocchi, o sono pretti impostori. — Ha questo gran difetto, — come gli diceva un amico: — che quando parla con un imbecille, gli