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emilio zola. 249


— studiò il vizio e la fame, conobbe delle Nana, faticò, digiunò, pianse, si perdette d’animo, lottò con coraggio; ma infine il suo carattere si fortificò in quella vita, e ne uscì armato e preparato alle battaglie che lo aspettavano nella grande arena dell’arte. All’età della leva, però, non era ancora francese italiano, e poteva scegliere fra le due nazionalità. — Ma ero nato qui, — disse — avevo qui molti ricordi e molti legami; cominciavo ad aprirmi una strada; amavo il luogo dove avevo sofferto; scelsi per patria la Francia.

Questa è la sua prima vita d’uomo. La sua prima vita letteraria non è meno singolare, ed egli la espose colla medesima franchezza, continuando a giocare col pugnaletto.

Cominciò tardi le sue scuole perchè aveva poca salute. — Studiai poco, — disse; — prendevo dei premi; ma ero un cattivo scolaro. — Sentì il primo impulso a scrivere verso i quattordici anni. Era in Umanità. Scrisse fra le altre cose