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132 ricordi di parigi.


torno, e combatte in sua difesa e nel suo nome. Mille ingegni eletti, in varii tempi, non brillarono d’altra luce che del riflesso del suo genio; altri, attratti nella sua orbita, sparirono nel suo seno; altri s’affaticarono inutilmente, tutta la vita, per levarsi dalla fronte l’impronta ch’egli v’aveva stampata. La pittura, la scultura e la musica s’impadronirono delle creazioni della sua mente, e le resero popolari, per la seconda volta, in tutti i paesi civili. Una ricchezza enorme d’immagini, di sentenze, di traslati, di modi, di forme nuove dell’arte, profusa da lui, circola, vive e fruttifica in tutte le letterature d’Europa. Egli è da mezzo secolo argomento continuo di discussioni ardenti e feconde. Quasi tutte le nuove questioni letterarie o hanno radice nelle sue opere o vi girano intorno forzatamente, ed egli presiede, innominato e invisibile, a tutte le contese. Ma ora le contese, per quello che riguarda lui, almeno in Francia, sono quasi affatto cessate. La sua età, le sue sventure, la sua immensa fama,