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L’INAUGURAZIONE DEGLI OSSARI

di San Martino e Solferino.

[Pozzolengo, 24 giugno 1870, sera.]


Nello spazio di trenta giorni gl’Italiani hanno celebrato l’anniversario di due memorabili battaglie nazionali: — il 29 maggio, Curtatone e Montanara; — il 24 giugno, San Martino e Solferino; — e le hanno celebrate nella forma più nobile e più solenne: — onorando la memoria dei morti.

Scrivo da Pozzolengo, come scrissi da Mantova, coll’anima ancora tutta piena della religiosa maestà della cerimonia; ma quanto diversamente commosso! Alla mestizia non divisibile dal cuore in un giorno di commemorazione di morti, si univa sì, a Mantova, un sentimento di orgoglio, pensando che i vinti Italiani erano usciti da quella battaglia non meno gloriosi che gli Austriaci vincitori. Ma era pur tristo il pensare che quel valore e quel sangue non eran bastati a risparmiare all’Italia altri dieci anni di servitù, di carceri, di patiboli, di proscrizioni; che quello stesso terreno bagnato dal sangue dei nostri soldati era rimasto in poter dei nemici, senza un segno che serbasse la memoria dei caduti e ne raccomandasse il compianto; che dopo quella sventura, più d’una volta la bandiera italiana aveva ancora dovuto coprirsi d’un velo di lutto, e l’esercito seminar vanamente di cadaveri altri