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Ci troviam giunti al quarto atto della tragedia. La insanguinata tela ci sta omai alzata dinanzi: l’aspettazione crebbe grandissima; la Protagonista è ansiosamente chiamata su quella scena che ha già empiuta del misterioso terror del suo nome.

Eccola finalmente; è la Signora che viene.


Qui nel monoscritto ogni cosa è mutata; lo scrivente; il luogo; ed anche lo stile, come si vedrà. Non trattasi più d’un cicalio di femminette, di zotici; e nemmanco d’un brulicare di malvagi, che, a vicenda si accusano convinti ed atterriti dagli arcani che le scoperchiate fosse rivelarono: quella che si avanza è un’alta imperiosa figura, ammantata di nero, al cui pallore fanno cornice i lini del capo, ed al sinistro lampeggiare del cui guardo la nostr’anima si ripiega in sè stessa esitante, impaurita...