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tornare in monastero, tiravano una cordetta che rispondeva alla loggia vicina al granaro: v’er’attaccato un sonaglio, che, sonando, dava avviso d’andare ad incontrare suor Virginia che tornava: ci andava vestita del suo abito da monaca.

Interrogata an aliæ moniales interfuerint neci Catarinæ;


respondit:

Interrogata se altre monache sieno state presenti alla uccision della Catterina;

rispose:

» Furono presenti anche suor Silvia e suor Candida: eravamo cinque.


Prosegue l’interrogatorio sovra particolari già noti: v’è descritto il piè della bicocca con cui l’Osio accoppò la Catterina, «quadro, largo nel fondo, che andava stringendosi in forma di diamante, ed era d’un legno che tirava al rosso: se lo vedessi lo riconoscerei»: le fu mostrato in mezzo ad altri, e lo riconobbe.


Succedono il 13 dicembre lunghi costituti di suor Silvia e di suor Candida che con minime varianti ripetono, confermano quanto sopra.

Torna interrogata suor Benedetta, che aggiunge «credo che Candida e Silvia vedessero quando si accomodò il cadavere nel pollaro: tutte e due ajutaron a portarlo fuori del monastero, cioè sin alla porta: io ajutai a trasferirlo sino alla casa dell’Osio.

Depose suor Candida: «si accerti che a queste cose acconsentii perchè non poteva far di meno; che in progresso di tempo più volte ho ammonito suor Virginia che lasciasse tal pratica; e lei, dubitando ch’io rivelassi le cose che sapeva, vedendo che mi spiacevano, mi bravò sulla vita più volte, dicendo che mi voleva affogare con una servietta, od ammazzare con una forca; e credo