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per voltare al monastero, sentii correre dietro di me, e mi passò da presso uno, che buttandosi il ferrajuolo sotto il braccio, mi colse nel braccio destro, che se avevo l’ampolla da quella parte me la buttava via: e questo tale, che non conobbi, correva giù per Porta Lecco. Quando fui al monastero dissi a suor Dionisia portinara, alla quale sporsi la medicina, che non volevo andare più in città di quelle ore.


1607 die mercurii XXVIII mensis novembris.


Coram etc. (ut supra)

In parlatorio etc.

Venerabilis Francisca Imbersaga filia q.m Baptistæ, in seculo Margarita, monialis et vicaria in dicto monasterio, testis pro informatione assumenda, quæ delato sibi juramento veritatis dicendæ, juravit tactis Scripturis.

Interrogata an sciat vel præsumat causam præsentis examinis;


respondit:

1607 giorno di mercoldì 28 di novembre


Alla presenza ecc. (come sopra)

Nel parlatorio ecc.

La venerabile Francesca Imbersaga figlia del fu Batt., al secolo Margherita, monaca e vicaria nel detto monastero, chiamata a testificare nell’assunto processo, intimatole il giuramento di dire la verità, giurò colla mano sui Vangeli.

Interrogata se sappia o presuma saper la cagione del presente esame;

rispose:

» Non posso immaginarne altra che il disordine causato in questo monastero da suor Virginia-Maria de Leva.


Interrogata et dictum sibi quodnam sit;

respondit:

Interrogata qual sia:


rispose:

» È questo; che otto anni passati, incirca, sendo io priora di questo monastero, del quale al presente sono vicaria, fui avvisata da persone fuor di casa, che ora non mi ricordo chi fossero, che alcune monache facevano all’amore con Giampaol Osio, il quale stava ritirato in un