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220 | giulio verne |
bile quando si tratta d’osservare la Luna, la cui luce è semplicemente riflessa, fu deciso di adoperare il telescopio, che è d’esecuzione più pronta e permette d’ottenere i maggiori ingrandimenti. Soltanto, siccome i raggi luminosi perdono gran parte della loro intensità attraversando l’atmosfera, il Gun-Club risolvette di collocare l’istrumento sopra una delle più alte montagne dell’Unione, ciò che avrebbe diminuito la densità degli strati d’aria.
Nei telescopi, come si è veduto, l’oculare, cioè la lente posta all’occhio dell’osservatore, produce l’ingrandimento, e l’oggettivo che porta i maggiori ingrandimenti è quello il cui diametro è più considerevole e la distanza focale più grande. Per ingrandire quarantottomila volte, bisognava superare in grandezza gli oggettivi d’Herschel e di lord Rosse. Qui stava la difficoltà, imperocchè la fusione di tali specchi è operazione delicatissima.
Per buona ventura, alcuni anni innanzi, un dotto dell’Istituto di Francia, Leone Foucault, aveva trovato un processo che rendeva facilissimo e prontissimo il pulimento degli oggettivi surrogando lo specchio metallico con ispecchi inargentati. Bastava fondere un pezzo di cristallo della grandezza voluta e metallizzarlo in seguito con un sale di argento. Per la fabbricazione dell’oggettivo si fece uso di questo processo, i cui risultati furono eccellenti.
Inoltre, lo si dispose secondo il metodo immaginato da Herschel pe’ suoi telescopî. Nel grande apparecchio dell’astronomo Slough, l’imagine degli oggetti, riflessa dallo specchio inclinato in fondo