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dalla terra alla luna | 203 |
ottobre, aveva dato i migliori risultati e fatto concepire le più legittime speranze. Barbicane, desiderando rendersi conto dell’effetto del contraccolpo nell’istante della partenza d’un proiettile, fece venire un mortaio di trentadue pollici (0,75 cent.) dall’arsenale di Pensacola. Lo dispose sulla spiaggia della rada d’Hillisboro, affinchè la bomba cadesse in mare e la sua caduta fosse ammortita. Di altro non si trattava che di esperimentare la scossa alla partenza e non l’urto all’arrivo.
Un proiettile cavo fu preparato colla maggior cura per questa curiosa esperienza. Le pareti interne erano come foderate da una rete di molle robustissime, rivestite di una resistente imbottitura. Un vero nido ovattato con diligenza.
« Che peccato di non potervi pigliar posto! » diceva J. T. Maston, dolente che la sua corpulenza non gli permettesse di tentare l’avventura.
Nella graziosa bomba, che chiudevasi per mezzo di un coperchio a vite, si introdusse dapprima un grosso gatto, poi uno scoiattolo appartenente al segretario perpetuo del Gun-Club, ed al quale J. T. Maston era in ispecial modo affezionato. Ma volevasi sapere in qual modo l’animaletto, che poco soffre di vertigini, se la caverebbe in quel viaggio di esperimento.
Il mortaio fu caricato con centosessanta libbre di polvere, e posta nel pezzo la bomba si fece fuoco.
Tosto il proiettile sollevossi con rapidità, descrisse maestosamente la sua parabola, raggiunse l’altezza di mille piedi circa, e con una graziosa curva andò a tuffarsi in mezzo ai flutti.