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In tutta la metá dell’anno 1823 non accadde a me cosa che meriti d’esser ricordata in queste Memorie. La fortuna pareva aver fatto una specie di tregua con me, e tutti i miei dispiaceri o da rimembranze nascevano di mali passati, o dal vedermi odiato senza ragione da’ miei ingiusti compatriotti. Del resto le faccende mie per ogni rispetto andavano di bene in meglio ogni giorno; i miei allievi tanto in casa che fuori continuamente crescevano; ottima era la mia salute e quella di tutti i miei, e gli scaffali de’ miei discenti cominciavano a empirsi gloriosamente de’ nostri piú celebri classici. Narrar vo’ qui un fatterello accadutomi a questi tempi, che, sebbene di poco momento, divertirá il mio lettore e gli fará conoscere meglio quanto strana ed acerrima fu la guerra che in tutti gli eventi in me mossero i miei fastidiosi persecutori. Verso la fine di dicembre, passando d’innanzi la casa mia nel mio solito calessino in un giorno freddissimo, smontai da quello in gran fretta ed entrai nelle stanze interne per riscaldarmi. Uscito novellamente per terminare le mie corse, trovai che calesse e cavallo erano spariti, né per indagini od offerte mi venne fatto, se non dopo quindici giorni, di averne traccia. Un signore francese (il defunto Bancel di buona memoria) ebbe la cortesia d’annunziarmi un avvertimento che velluto avea su’ giornali, pel quale trovai e riebbi il cavallo e il calesse mio, pagando però dodici piastre ad un oste, presso al quale l’avea lasciato un omaccio, dopo essersene servito quattro ore per suo diporto. Che frangia credi, o mio buon lettore, che un vigliacco messo abbia a questa innocente storiella? — 11 Da Ponte — diss’egli — aveva bisogno di danaro. Finse che gli rubassero quell’arnese, eccitò col racconto patetico la compassione de’ suoi allievi, che pagarono la bella impostura col magnifico dono di seicento piastre; intascate le quali, il rapito calesse ricompari; e cosí quel vecchio scaltrito ingannò per molt’anni gli americani di buona pasta! — Epifonema degnissimo della bocca di tale ch’io non nomino qui, per non macchiare le mie carte del suo detestabile nome! Si drizzerebbero sul capo i capelli a tutti quelli che udissero le cose ch’ebbi a soffrire in America da simil razza di fuorusciti malvagi,