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scrisse a me quella lettera. Come personaggio di molta coltura e viceconsole allora di questa repubblica, vide probabilmente con molto diletto che vivesse un italiano in America disposto a difendere il suo bel paese; e, sebbene io poteva supporre che da questo solo principio la piú gran parte nascesse delle sue lodi, bastarono queste nulladimeno a darmi il coraggio di chiedergli grazie. Lo pregai quindi senza ritardo di farmi spedire da un libraio di quella cittá un certo numero di libri italiani, che allor m’occorrevano; e, perché ben credeva che non avrei potuto ottenerli senza pagarli in contanti, non esitai a privarmi di molti oggetti necessari al decoro della famiglia per raccapezzar cento piastre, che presso a poco doveano valere que’ libri. Fu il gentilissimo e non mai abbastanza da me lodato ed amato signor G. F. DarbytO (raro e verace onore del nome italiano in America, pei conosciuti caratteri d’un core benefico, d’una disposizione cortese e d’un credito universale) che s’incaricò di far pagare la suddetta somma per me dalla sua rispettabilissima casa in Livorno, e che, senza il menomo interesse e pel solo diletto di favorirmi, segui per quasi dieci anni e séguita tuttavia a secondarmi mirabilmente in tutte le mie operazioni. Pel vascello, dunque, che portò la mia lettera col danaro, mi furono rispediti que’ libri. Mi giunsero quasi a un tempo medesimo tutte l’opere ancora da me ordinate da’ signori Bossange di Parigi, che, non senza mio gran diletto, mostraronsi con me piú cortesi e piú confidenti. Fu il Mallet, loro agente in questa cittá, ch’ebbe l’ordine di consegnarmi que’ libri, «da pagarsi a mio commodo», con una graziosissima lettera a me medesimo scritta, nella quale tutto quello m’offrivano, a termini molto discreti, ch’era registrato a que’ tempi ne’ loro cataloghi. Ma né i ribassi del libraio fiorentino, né quelli de’ signori Bossange convenivano ai miei disegni, a’ quali, per dir vero, avrei rinunziato del tutto, se i signori Fusi e Stella, editori e librai di Milano, non m’avessero fatte spontaneamente delle (i) Giovane egregio, che sfortunatamente cadde da cavallo e mori.