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servire a comperar oggetti vantaggiosissimi, arrivato fuori di stagione, ad altro non servi che a pagare dei debiti, ed io mi ritrovai conseguentemente piú imbarazzato di prima. Erano in questo stato le cose, quando giunse la nuova della pace conchiusa tra l’Inghilterra e gli Stati uniti d’America. Questa pace, poco aspettata, diminuí quasi del cinquanta per cento il valor delle mercanzie. Un bizzarrissimo equivoco era stato cagione, alcun tempo prima, che io riempiessi piú del mio solito i magazzini. Passando un giorno per Reading, mi fermai in una osteria per dar riposo a’ cavalli. Nella camera, in cui entrai, v’era tra gli altri un francese che conoscevami e che gridò, appena videmi: — Oh, monsieur Du Pont! comment vous portez-vous? — In tuon allor basso ma intelligibile, s’udi ripetere da piú bocche: — Du Pont! Du Pont! Du Pont! — Io non sapeva che credere di questa specie d’eco, cagionato dal nome mio. Chiesi un bicchieretto di vino ed uscii dalla camera. Al mio rientrarvi, diverse persone mi fecero cerchio e, come fossero amici miei di trent’anni, mi dissero che udito aveano abbastanza di me per offerirmi le loro mercatanzie a’ termini e prezzi di Filadelfia. Andai allora a’ lor magazzini e ne feci scelta. Dopo aver pagato in contanti gli oggetti che scelsi, mostraronsi tutti desiderosi d’aprire con me traffico piú esteso. Chi m’offriva droghe, chi liquori, chi panni, chi tele, per ricever in pagamento cambiali, danaro, prodotti rurali, come o quando piú mi tornasse. Io non potea capire donde nascesse tanta ansietá di vendermi a credito in persone che si poco mi conoscevano e che d’altronde io sapeva esser molto caute nel trafficare. Io avrei potuto quel giorno portar via tutto Reading, se contenuto l’avesse il mio carro. Non fu se non al momento della mia partenza, quando uno di que’ merendanti mi pregò di salutare il «suo amico e cugino mio Du Pont», potuto spiegare l’enimma. Preso m’avevano tutti costoro per uno della famiglia Du Pont, da cui manipolata è la polvere: corteggiaron cosí nel mercatantuccio di Sunbury il ricco fabbricatore di Brandywine. Vedremo tra poco quanto caro mi costò quell’equivoco.