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Bologna, 12 decembre 1831.

Signor Lorenzo stimatissimo, Ho ricevuto le due gratissime vostre, la prima del primo agosto e la seconda dei 9 ottobre, dalle quali ho rilevato l’ impegno, con cui agite, onde condurre a termine tale intrapresa. E che il nostro progetto sia a buon termine, me ne convince interamente le non poche firme, che voi otteneste e che sperate di ottenere tanto a Nevv-York che a Filadelfia. Certo intanto che non vorrete stancarvi nel condurre a pieno termine tale intrapresa, vi anticipo la mia piú profonda gratitudine per tutto quello che avete fatto e per quello che sarete per fare per me. Giá il vostro carattere rispettabile bastantemente rifulge nelle vostre leali e chiare lettere; oltre di che, siete abbastanza garantito dalla vostra fama, si per i vostri preclari talenti come per l’onestá vostra. Io adunque sono dietro con le mani e co’ piedi per unire una buona compagnia numerosa di buoni cantanti e parte d’eccellenti, che potrá, se non in tutto, almeno in parte meritar il vostro compatimento e procurarci la pubblica approvazione. Si, degnissimo nostro mecenate, in breve i teatri di New-York e di Filadelfia risuoneranno della piú celeste italiana armonia, ed i primi ed i piú fervidi applausi saranno a voi certamente consacrati (0. Mio figlio non fa che ripetermi ch’egli è stupefatto della vostra filantropia, e, analizzando le espressioni ed il contenuto delle vostre lettere, mi disse parecchie volte: —Quest’è un uomo, ch’io fino ad ora non avea trovato che in astratto in qualche libro descritto: voglia il cielo ch’egli possa essere il mio mentore.— Circa il mezzo di trasporto, siamo perfettamente d’accordo, e accetto di buon grado la vostra offerta, essendo certo che il vascello e il conduttore sará tale da far parer breve il nostro viaggio. Per vostra norma vi avverto che potrete mandare quando a voi piace, giá che la compagnia fra un mese sará completa, e tosto che riceverò vostre lettere, farò partire da Livorno la intera compagnia ( 2 ). Montresor. (1) Una sola parola d’un impostore villano bastò ad offuscare tutto il fulgore di questa fama, di questo carattere e de’ preclari talenti di questo «degnissimo mecenate»! (2) il vascello Varsavia, da me spedito, arrivò piú che un mese dopo a Livorno: la compagnia non era completa, né lo fu prima di maggio. E vi fu chi ebbe l’ardir di asserire che il vascello da me promesso non fu mai spedito a Livorno.