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aggiunsero co’ detti e coll’opera ardore e forza al mio zelo e al desiderio vivissimo di veder permanentemente stabilita in America la primogenita della greca e latina letteratura, per la coltura e diffusione delle quali, non meno che di tutte le arti e scienze, si voi che il vostro dotto, erudito e sapiente cugino Nataniello con si felice successo v’adoperate. Torniamo alla dolce lingua. Veduto dunque con giubilo il fervor generale della gioventú di quel tempo, non neglessi alcun mezzo, alcun allettamento per nudrire quel foco e per fomentarlo. Non v’erano allora in New-York alcuni librai che avessero libri italiani ne’ loro scaffali. Errai nella prima edizione di queste Memorie, quando dissi d’aver tratti da vari paesi d’Europa un numero scelto d’opere classiche. È ben vero che accennai la mia brama e le mie speranze a certo libraio di Genova; ma altro non ebbi in risposta se non che mi si spedirebbero i libri al ricevimento del lor valore: la somma montava a poco piú di novanta piastre h). Fu il caro fratello mio, Paolo, che, sebben non ricco e angustiato da circostanze terribili, mandommi la prima serie de’ nostri classici. Gli sparsi tra’ miei allievi, gli animai a leggerli, a meditarli, e in men di tre anni ebbi la pura allegrezza di veder ornate le biblioteche e i deschi degli studiosi del fiore della nostra letteratura, che compana per la prima volta in America.

Proposi allora e mi riusci di stabilire delle assemblee diurne e notturne, nelle quali non si parlava altra lingua che l’italiana, dove leggevansi o si ripetevano a mente i piú be’ tratti de’ nostri oratori e poeti, e dove si recitavano delle commediole o de’ piccioli drammi, composti da me per le piú modeste e venerate damigelle di questa cittá. L’effetto di simili esercitazioni era veramente maraviglioso, perché tenean viva, coll’ésca del diletto, le fiamme e l’entusiasmo generale per lo studio di questa bellissima lingua, e servivano a un tempo stesso a facilitarne l’intelligenza e la pratica. Recitammo una volta in un teatrino (i) Questo fu il primo incoraggiamento che i signori librai italiani mi diedero!