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Ferrarini, pel merito solo d’esser nato a Ceneda, ebbe da me nella sua ultima malattia tutta l’assistenza d’un padre. Prese un alloggio nella casa del signor Sand in Jay-street, per cui pagava tre piastre per settimana; ma io gii mandai dalla casa mia, tutti i giorni per piu di due mesi, il cibo che poteva prendere, che consisteva in brodi, caffè, frutta, verdura, ecc. Aveva un vecchio italiano per assisterlo, e tanto io che i miei figli e servi gli prestammo di giorno e di notte tutta la possibile assistenza. Aveva alcune mercatanzie, ma non danaro, o poco. Voleva ch’io le vendessi per lui, e rifiutai di farlo. Mandò a chiamare il signor Formento ; gli fece vedere quello che, secondo i suoi prezzi, dovea valergli almeno quattrocento piastre. II signor Formento rise e non volle imbarazzarsi. Prestai quattro o cinque piastre a quell’infelice, indi gli proposi di dar tutta o parte di quella mercanzia a! signor Marco Antonio Casati, creduto da me galantomenone, perch’ei la vendesse alla campagna del «signor suocero»: ei gliene diede parte co’ prezzi, c il signor Marco Antonio Casati, da buon compatriotto, s’incaricò della vendita. Io partii per Staasburg: il male e i bisogni del povero cenedese crescevano. Ricevei una lettera d’un certo Leonardi, amico suo, che m’invitava con grande istanza a venire in cittá, e mi parlava degli estremi bisogni dell’infelice. Venni in cittá. Trovai che il signor Marco Antonio Casati gli aveva scritta una lettera in cui vi sono queste parole (la lettera è in mano mia): Circa i di lei effetti, sono in mia casa; ma, trovato avendo che non m’è possibile di vendere cosa alcuna a prezzi ch’io possa credere a lei aggradevole non ho creduto dover arbitrare. Sulla soprascritta della medesima lettera cosí gli rispose P’errarini : Caro paesano, vi avverto di vendere ogni cosa ad ogni prezzo, perché ho bisogno molto di danaro e sto cosí male. Suo servo Ferrarini.

Dio volle che questa lettera mi capitasse nelle mani. Ma Dio fece piú : mise in capo al signor Marco Antonio Casati di scrivere cosí a me medesimo :