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’ La musica, che adesso si canta qui, è pur troppo fuori della natura, e gli orecchi americani, che non sono rozzi ma vergini, non potranno gustare della musica manierata che qui è di moda. Se costi sembrano troppo studiate le canzoncine che scrive mio figlio, che pur sono i fioretti della musica, quale stordimento produr non dovranno le musiche di pretesa, che sono spesso inintelligibili anche a me? Vedo che per formare un’opera, che, cantata in una lingua diversa dalla comune, possa dilettar l’universale, noti sará cosí facile; e sono persuaso che piacerebbero piú quelle di Cimarosa, di Paisiello e d’altri di quel tempo, che le nostre. Io aveva giá scritte queste medesime cose prima che giungesse a me questa lettera, e mi compiacqui ed andai altèro di sentire con un personaggio si colto e si qualificato a dar giudizi in un’arte, di cui fu egli medesimo un de’ piú leggiadri ornamenti come semplice dilettante, siccome lo è attualmente il suo «fihus sapiens et gloria palris». Tutta Venezia intende eh’ io parlo del mio pregiatissimo ed ornatissimo amico Girolamo Perucchini. Dopo tutto ciò, qual maraviglia se non furono generalmente ammirate in America certe arie di Vaccai, di Generali e di altri del loro ordine, sebbene bellissime, e da quelli principalmente che non furono avvezzi ad udire prime se non le canzoncine e le ballate di Kelly, qualch’aria polonese, scozzese o irlandese, oltre la favoritissima nazionale cantica di Yankee Doodleí A uditori di questa scola, che non lodarono né potevan lodar ragionevolmente un canto che non capivano, bisogna aggiungere una caterva di parziali, di partigiani, di protettori, di pretendenti, di rivali per mestiere, di maestrini per fame, che, assistiti, co’ lor puffs (0 da sei baiocchi, da certi gazzettieri, giornalisti e scrittori venali di fogli pubblici, che parlano in tuon magistrale delle cose che meno sanno, einpion le menti del pubblico men intelligente di mille pregiudizi, di mille errori, e coloro principalmente, che non ardiscono mai proferir giudizi se non dopo aver lette tutte le gazzette della cittá. Pruoverá (t) «Puff» è voce inglese che significa «falsa lode».