Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/40

allora signoreggiato, che d’accettar m’impediva un’offerta che per ogni conto doveva sembrar vantaggiosa, v’era un altro ostacolo grande, che non voleva a lui palesare: meritava però il generoso suo tratto ch’io fossi sincero, a risico ancora di dispiacergli. — Io sento, signore, nel piú vivo dell’anima

— soggiunsi allora — il peso del bene che voi m’offrite; ma a Dio non piace ch’io possa esserne il possessore. Giacché d’altro però pagare non posso la vostra bontá, pagherolla almeno d’una confessione sincera, che non può offendervi, e vi dirò schiettamente non esser io in caso di maritarmi. — Rimase mutolo per pochi istanti il buon vecchio, né altro soggiunse che queste parole: — Mio caro figlio, me ne dispiace per voi. — Restai con lui e con sua figlia tutto il rimanente del giorno: mi caricarono entrambi di cortesie e di favori, palesando ambidue ne’ detti e nel tratto un’anima degna di onorare piuttosto «regum turres» che «pauperum tabernas». Ma io era tanto innamorato dell’altra donna, che un nulla mi parve il sacrificarle questa fortuna. Non andò guari che vidi il gran (allo, che aveva fatto nel rifiutare l’offerta fattami. Me ne pentii, ma troppo tardi. Sposò, pochi mesi dopo, quell’amabile giovinetta un giovine veneziano, che andò a stabilirsi col padre a Vienna, e che mi fu poscia familiarissimo nel tempo del mio soggiorno in quella metropoli. Tornai a casa la sera un po’ tardi. Trovai l’amica mia agitata da mille furie. Negli accessi delle sue gelosie ella era brutale. Appena m’accostai alla sua camera, che lanciommi incontra, senza parlare, un fiaschetto d’inchiostro. V’opposi con moto naturale la mano, onde difender la faccia; ma il vetro, che in quella entrò, ferimmi in tal guisa, che per piú di un mese non potei farne alcun uso. Non contenta di questo, benché, alla vista di molto sangue che uscinne, paresse e placata e dolente, venne la notte nella mia camera, mentre dormiva, e tagliommi d’un colpo tutti i capelli che ondeggian sul collo; il che si destramente ella fece, che non m’accorsi che la mattina seguente che l’esempio di Sansone avea in me la mia Dalila rinnovellato. Suo disegno era di obbligarmi in tal modo a non uscire di casa, nel che, Vedi se Amor m’avea tolto il cervello!