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e non pagata da lui. Mi condusse alla sua casa, dove, per la prima volta in cinquantadue anni di vita, confinato mi vidi in una cameretta, in cui varie altre persone chiuse erano, e le finestre assicurate da grosse sbarre di ferro. Scrissi a Taylor, ma non vidi né risposta né lui per tutto quel giorno. Mi convenne star ivi la notte. La mattina però mi venne fatto di trovar due persone che dessero sicurezza per me <*), e verso le dodici uscii. Non aveva fatti che pochi passi, quando un secondo uffiziale mi presentò un’altra citazione per un’altra cambiale di quel signore; e, data sicurezza anche per quella, prima ch’arrivassi a casa mi fu presentata la terza. Di maniera che in men di ventiquattr’ore ho avuto l’onore d’esser arrestato tre /ohe pel mio degno signor impresario, che, per esser allora membro di parlamento, aveva il privilegio di non poter esser imprigionato per deb ti. Conobbi quel giorno tutto il valore d’uno de’ tre ricordi di Casanova. Questo però non fu che un preludio della strepitosissima sinfonia, clic mi suonarono dopo per piú di tre mesi la Banti, Federici, Taylor, gli usurai, gli avvocati e gli uffiziali di tutte le corti di Londra, da’ quali non fui arrestato meno di trenta volte in tre mesi pei debiti di Taylor. Io m’era alfine ridotto a non poter lasciarmi vedere in pubblico che la domenica. Si pensi qual era la vita mia! Io non potea ricorrer ad altri che a Taylor; ma non ricorsi, non preghiere, non lagrime mi servivano. Dopo aver consumato fin l’ultimo soldo per pagar le spese de’ giudici, degli uffiziali, delle locande, degli avvocati prò e contra, di carrozze, di messaggi, ecc. ecc., dopo aver dato la piú gran parte de’ mobili della mia casa a’ creditori di quell’uomo crudele, fui costretto a fallire; e credo d’aver dato il primo esempio all’Inghilterra d’un misero che falli senza dover un quattrino ad alcuna persona del mondo.

Allora fui liberato dal pericolo degli arresti ; ma che cosa (1) Non s’assicura il pagamento del debito, ma la comparsa, a certo tempo, del debitore. (2) ■«Arrestare» è usato assai propriamente. Lo sbirro arresta il debitore per forza, dovunque lo trova.