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Guglielmo Taylor andò a terminare i suoi vecchi giorni in una prigione, lo vedremo nel corso della mia storia in Londra.

Questo uomo singolare era un misto perfetto di due contrarie nature. Lasciato a se stesso, era umano, nobile, generoso; condotto dagli altri prendea interamente le forme di chi conducevalo, e particolarmente della donna che amava e de’ di lei favoriti, che sul fatto diventavano i suoi. Giudichi il mio leggitore qual divenne un tal uomo, caduto in potere d una Banti! Non passarono molti giorni, e Federici, ch’aveva molto •ontribuito co’ buoni uffizi e co’ servigi di vario genere alla vittoria di quella femmina, mi diede ordine in nome dell’impresario di scriver due drammi, uno buffo da porsi in musica «lai Martini, chiamato a Londra da me, e l’altro serio per Francesco Bianchi, condotto seco dalla donna seria. Vedendo il cimento pericoloso in cui io mi trovava, studiai tutti i mezzi da tenermele amiche ambedue; ma come sperare di riuscirvi?

— Guai a te — mi disse un giorno la Banti — se la Morichelli piace piú di me nell’opera di Martini. — La Morichelli non diceva nulla. Ma i suoi sogghigni, le sue frasi tronche, qualche punto d’ammirazione ed un’accorta maniera di parlarmi spessissimo di due opere mie da lei con mirabil successo rappresentate a Vienna, mi facean capire abbastanza quel che le bolliva nel seno. Mi posi alfine tutto tremante al doppio lavoro. Scelsi i soggetti, scrissi i miei piani e li presentai ai due maestri.

Approvarono entrambi la scelta mia, e ciò confortommi alcun poco. In meno di tre settimane diedi La capricciosa corretti al Martini, che, abitando con me, non solo m’inspirava l’estro rii scrivere, col volto ognor gaio e colla rimembranza piacevole delle cose passate, ma, di mano in mano ch’io scrivea le parole, egli ne faceva la musica; e diedi al Bianchi tutto il primo atto della Merope , ch’egli lodò ed approvò senza alcuna riserva. Tutti credeano che l’opera buffa dovesse esser la prima a rappresentarsi ; ma, udendosi dalla Banti le lodi che prodigavansi tanto alla musica del Martini che alle parole mie. fece il diavolo a quattro con Taylor, e questi fece il diavolo a quaranta con me. M’ordinò di finir l’opera seria pel di seguente, minacciò