Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/200

ch’era a quell’epoca una delle piú celebri cantanti d’Europa nel serio, e la Morichelli, ugualmente celebrata nel buffo. Non erano queste piú giovani, e non erano mai state nel numero delle grandi bellezze: l’una però era ricercata e pagata esorbitantemente pel pregio d’una voce maravigliosa, ch’era il solo dono che avea ricevuto dalla natura; l’altra per quello d’un’azione vera, nobile, ragionata e piena d’espressione e.di grazia. Quindi s’erano rese ambedue gl’idoli de’teatri, ma il terrore insieme de’ compositori di musica, de’ poeti, de’ cantanti e degli impresari. Una sola di queste bastava a far tremare del nome il teatro dov’era impegnata. S’imagini il mio buon lettore qual doveva esser lo stato del teatro italiano di Londra al tempo in cui ambedue queste eroine della scena impegnate trovavansi. Qual d’esse fosse la piú pericolosa e la piú da temersi, non è cosa facile da decidersi. Pari ne’ vizi, pari nelle passioni, pari nelle iniquitá e nella cattiveria del core, essendo di un carattere tutto diverso, anzi pur opposto, andavano per istrade tutte diverse al conseguimento de’ lor disegni. La Morichelli, ch’avea molto ingegno e molta cultura di spirito, era una volpe vecchia, che copria tutti i suoi disegni col velo del mistero e della piú fina furberia. Prendea sempre da lontano le sue misure, non si fidava d’alcuno, non andava in collera mai, e, benché amasse gagliardamente i voluttuosi piaceri, sapeva nulladimeno far la modesta e la riserbata quanto una verginella di quindici anni, e quanto piú amaro era il fele che chiudeva nell’anima, tanto piú soave o melato le brillava il sorriso sul volto. Di qual tempera fossero le sue passioni non è necessario dirlo. Era donna di teatro, dunque le sue principali divinitá erano quelle di tutte le sue simili, ma in grado eccessivo: Orgoglio, Invidia, Interesse. La Banti, al contrario, era una femminaccia ignorante, sciocca e insolente, che, avvezza nella sua prima giovinezza a cantar pei caffè e per le strade, portò sul teatro, dove la sola voce la condusse, tutte le abitudini, le maniere e i costumi d’una sfacciata Corisca. Libera nel parlare, piú libera nelle azioni, dedita alla crapola, alle dissolutezze ed alla bottiglia, appariva sempre quello che era in faccia di tutti, non