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Giuseppe mi scelse a poeta del suo teatro. Entrò costui allora in una bottega di caffè, e, mentre io seguitava a passeggiare con Casanova, scrisse, e gli mandò per un ragazzo i seguenti versi : Casanova, non far strepito: tu rubasti e anch’io rubai: tu maestro ed io discepolo, l’arte tua bene imparai : desti pan, ti do focaccia; sará meglio che tu taccia.

Questi versi produssero un buon effetto. Dopo un breve silenzio, Casanova rise, e poi mi disse pian piano all’orecchio : — Il birbante ha ragione. — Entrò nella bottega di caffè, fece cenno al Costa d’uscire: si misero a passeggiare insieme tranquillamente, come se nulla fosse accaduto, e si sepa.arono stringendosi piú volte la mano e in sembiante sereno e pacifico. Casanova tornò a me con un cammeo nel dito mignolo, che per bizzarra combinazione rappresentava Mercurio, dio protettore de’ ladri: questo era il suo principal valore, ed era tutto quello precisamente ch’era rimasto di quell’immenso bufino; ma quadrava perfettamente al carattere de’ due amici pacificati.

Avrò tra poco occasione di parlare novellamente di questo rarissimo misto di buono e di cattivo: torniamo adesso al viaggio. Arrivato a Dresda ebbi il dolce piacere di riabbracciare Mazzola e il padre Huber, ma nemmeno in quella cittá non udii novella della borsetta perduta sulla fatai montagnuoia. Mi vi fermai però dieci giorni, e questo diminuí per tal modo il mio piccolo erario, che mia intenzione era di rimandar a Trieste il mio giovine automedonte, che, avendo venduto calesse e cavallo, non piú occorrevamo Ma quel sempliciotto s’era talmente innamorato d’un paio di calzoni di pelle, ch’io avea promesso di dargli arrivando a Parigi e di cui allora serviami, che, per per ottenerli al dovuto tempo, s’ostinò, ad onta di tutte l’offerte fattegli, a voler seguitarmi. Presi dunque tre posti nella diligenza di Cassel invece di prenderne due, e anche questa spesa diede un colpo novello alla mia giá piú che dimezzata saccoccia.