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avea riputazione di uomo santo, ma che censurato ed odiato era da molti, udi la mia storia benignamente, approvò la mia deliberazione, e, senza esserne dimandato, entrò nel suo gabinetto e, a me in pochi minuti tornando, mi pose in mano venticinque zecchini, con queste parole : — Questi venticinque zecchini basteranno per le spese del vostro viaggio. Accettateli, caro Da Ponte, e siate certo che ve li do di buon core. Quando partirete? — Domani — soggiunsi. — Ebbene, venite da me prima di partire, e vi darò una lettera pel sovrano. — Andai da lui, ma egli aveva pensato che sarebbe stato meglio scrivere all’imperadore prima ch’io partissi, e attendere la sua risposta. Difatti gli scrisse: dopo dieci giorni, non vedendo risposta, partii, per consiglio suo, per la capitale. Giunto alle porte di quella, trovai che Leopoldo la mattina stessa era morto. Questa novella mi stordi; ma, dopo qualche riflessione, ripetei con Casti nel Teodoro :

Sia che si vuol : noi non starem mai peggio. È vero che da Leopoldo avrei potuto chieder giustizia, e non potea chieder che grazia dal figlio : ma il primo non mi teneva sul suo buon libro, il secondo parea favorirmi e credermi innocente. Andai dunque a Vienna con animo buono, e mi venne in testa d’andar immediatamente da Casti. Ne parve sorpreso; ma, udite tutte le cose, lodò la mia risoluzione e mi promise la sua assistenza. Difatto, detto sia a gloria del vero, non vi fu cosa che ei non facesse a vantaggio mio in quella occasione, e, qualunque fosse la ragione che il mosse, io né gli fui meno obbligato, né gli professai o gli professo, anche dopo morte, una men sincera gratitudine. Fu mio persecutore:

per sentimento d’uomo, ma piú pel dovere di storico ho dovuto nelle mie Memorie tale dipingerlo. Fu mio benefattore, e, come tale, è mio dovere di confessarlo e di professargli l’obbligazione c’ ha meritata. Si vedrá nel seguito di queste Memorie se a tempi oppurtuni ho saputo ricordarmi di questo dovere.

Mi consigliò dunque l’abate Casti d’andare dal conte Saur, ch’era suo amico particolare e di cui conosceva la bontá,