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doveva esser sepolta. Terminata la pompa funebre, chiese placidamente come ite eran l’esequie, e ordinò che il solito catafalco e tutti gli altri apparati di sepoltura reale si lasciassero intatti, aggiungendo placidamente : — Tutto ciò servirá per me. — Diede ordine a un tempo stesso ad uno dei suoi primari uffiziali di mandar la sua piú ricca carrozza e due bellissimi cavalli al dottor coraggioso che 1‘ubbidí, e il giorno dopo al ciel volò quell’anima beata.

Poco tempo dopo, arrivò Leopoldo a Vienna. Al suo avvenimento al trono composi una canzone, nella quale, dopo aver pianta la morte di Giuseppe, cantai le virtú di Leopoldo. Sincero era il mio dolore, sincera egualmente era la mia lode di questo sovrano, che mille combinazioni fatali mi rendettero poi sfavorevole. Le cose ch’io sto per narrare parranno probabdmente incredibili, ma son note a Vienna (per cui sopra tutto le scrivo) ; son nate verso la fine del passato secolo, sotto gli occhi di mille e mille che ancora vivono, che leggeranno, spero, queste Memorie , e cui sfido solennemente a smentir quel che scrivo nella piú piccola circostanza de’ fatti o nel colorito solo con cui le dipingo.

Nel cominciamento del regno leopoldiano pareva che tutte le cose andassero a seconda per me. Leopoldo, occupato ila faccende importantissime, non avea tempo di badare alle frivolezze ed imbrogli del teatro. Capitò intanto il re di Napoli colle figlie, destinale a spose de’ uue principi reali, e aiiora non si pensò che a pubbliche feste. Il principe d’Auesperg e il marchese del Gallo furono quelli che piú degli altri si distinsero in festeggiarlo. Tra gli altri divertimenti destinatigli, in un certo di stabilito, volle quel principe che fessevi una cantata analoga alla circostanza, e incaricò me della scelta del compositore, del loco ove doveva rappresentarsi e della qualitá e numero de’ cantanti, con pien potere di ordinare gli abiti e le decorazioni. Nel suo magnifico palagio, oltre un bel teatrino, in cui dovea rappresentarsi una commediola, eravi in un gran giardino una superba rotonda, colla statua di Flora nel mezzo.