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trovato in Vienna che Kelly, il quale, sebben né molto colto né letterato, di tale somiglianza s’accorse, e mi disse un di francamente: — Scommetto, Da Ponte, che questo libretto è scritto da voi. — Lo pregai di non eccitarne il sospetto negli altri, parlandone. Tacque; ed io, per colorare meglio la mia burletta, non misi il mio nome .in gran parte de’ libri, che si sogliono vendere nei teatri per comodo degli spettatori. Aveva però confidato il segreto al signor de Lercheneim, segretario del reai gabinetto e singolarissimo amico mio. Fattosi questo a passeggiare tra le belle del parta re^ e uditi i loro discorsi, le informò che il poeta era un veneziano che era attualmente in Vienna, e che al fine dello spettacolo si sarebbe fatto vedere.

— Questo — esclamaron esse, — questo è il poeta che al teatro nostro conviene, e lo domanderemo noi stesse all’imperadore, se sará necessario. — Non sará necessario — rispose Lamico mio, — perché questo poeta è stato giá dal sovrano impegnato. — Ne fecer di ciò quelle dolci damine festa maravigliosa, e si cominciò il second’atto, ch’ebbe un ugual successo, e forse ancor piú fortunato del primo. Un duetto principalmente parve elettrizzare l’anime ed empirle d’un foco celeste. Giuseppe fu il primo a domandarne, e colla voce e colle mani, la ripetizione, abolendo cosi una legge fatta pochi di prima da lui, di non ripetere i cosi detti pezzi concertati.

Terminato lo spettacolo, presentommi il signor Lercheneim a quelle dame che bramavano un nuovo poeta nel loro teatro, ed autor dichiarommi di quel libretto. Non so se fosse maggiore il mio divertimento o la lor confusione c sorpresa. Mi domandarono la cagione per cui celato aveva tanto gelosamente il mio nome. — Per far arrossire la cabala — rispose il signor Lercheneim graziosamente. Andai a visitare allora i miei colleglli teatrali, e regalai a ciascuno un libretto, in cui era stampato il mio nome a lettere maiuscole. Non si può dipingere con parole la lor confusione. Non ardivano guardarmi in faccia ( 1 ) A Vienna vi è nn parterre, nel quale vanno anche le dame ed i cavalieri.