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78 annali d’anna.

cercare i parenti. Su la porta della vecchia casa una donna sconosciuta stava appoggiata allo stipite. Anna le si avvicinò timidamente e le chiese novelle della famiglia di Francesca Nobile. La donna la interruppe: — Perchè? Perchè? Che voleva? — con una voce dura e uno sguardo investigante. Poi, quando Anna si palesò, ella le permise di entrare.

I parenti erano quasi tutti o morti o emigrati. Restava nella casa un vecchio infermo, zi’ Mingo, che aveva sposato in seconde nozze la figlia di Sblendore e viveva con lei quasi in miseria. Il vecchio da prima non riconobbe Anna. Egli stava seduto su un’alta sedia ecclesiastica di cui la stoffa rossastra pendeva a brandelli: le sue mani posavano su i braccioli, contorte ed enormi per la mostruosità della chiragra; i suoi piedi con un moto ritmico percotevano il terreno; un continuo tremore paralitico gli agitava i muscoli del collo, i gomiti, le ginocchia. Ed egli guardò Anna, tenendo a fatica dischiuse le palpebre infiammate. Finalmente si risovvenne.

Come Anna andava esponendo il proprio stato, la figlia di Sblendore odorando il denaro cominciava a concepire nell’animo speranze di usurpazione e per virtù delle speranze diveniva in volto