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annali d’anna. 53


Allora la conversazione volse in materie familiari. Albarosa, una delle madri, fece molte domande ad Anna. — Ella non aveva avuto mai figliuoli? — Anna, nel rispondere che non s’era maritata, provò per la prima volta una specie di umiliazione e di rammarico, dinanzi a quella possente e casta maternità. Poi, cambiando il discorso, ella tese la mano sul più vicino dei bimbi. Li altri guardavano con li occhi ampi che pareva avessero assunto un limpido color vegetale dallo spettacolo continuo delle cose verdi. L’odore delle olive infrante si spandeva nell’aria, ed entrava nelle fauci ad eccitare il palato. I gruppi dei faticatori apparivano e sparivano sotto il rossore delle lucerne.

Zacchiele, che fino a quel momento aveva invigilato su la misura dell’olio, si accostò alle donne. Albarosa lo accolse con un volto festevole. — Quanto voleva aspettare Don Zacchiele a prender moglie? — Zacchiele sorrise con un po’ di confusione, a quella domanda; e diede un’occhiata sfuggente ad Anna che accarezzava ancora il bimbo selvatico e fingeva di non avere inteso. Albarosa, per una benevola arguzia contadinesca, riunendo visibilmente con l’ammiccar delli occhi bovini il capo di Anna e quello di Zacchiele, seguitò le incitazioni. — Erano