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14 san pantaleone.

tracce di sangue in più parti. Imprecazioni irose scoppiarono d’improvviso nel silenzio. Giacobbe gridò:

‟Mettiamoci il santo!”

E il busto fu posato su le tavole e tirato a forza di braccia nel guado. La processione di battaglia così attraversava il confine. Lungo le file correvano lampi metallici; le acque invase rompevano in sprazzi luminosi, e tutta una corrente rossa fiammeggiava fra i pioppetti, nel lontano, verso le torri quadrangolari. Mascálico si scorgeva su una piccola altura, in mezzo alli olivi, dormente. I cani abbaiavano qua e là, con una furiosa persistenza di risposte. La colonna, uscita dal guado, abbandonando la via comune, avanzava a passi rapidi per una linea diretta che tagliava i campi. Il busto d’argento era portato di nuovo sulle spalle, dominava le teste delli uomini tra il grano altissimo, odorante e tutto stellante di lucciole vive.

D’improvviso, un pastore, che stava dentro un covile di paglia a guardare il grano, invaso da un pazzo sbigottimento in cospetto di tanta gente armata, si diede a fuggire su per la costa, strillando a squarciagola:

‟Aiuto! aiuto!”

E li strilli echeggiavano nell’oliveto.