Pagina:D'Annunzio - San Pantaleone, 1886.pdf/153


la morte di sancio panza. 145

a traverso li occhiali d’oro. Poi, osservando l’infermo con una curiosità d’uomo ricercatore, disse molto lentamente:

‟Credo sia un caso di paralisi della mandibola e delle glandole salivari sotto-mascellari. La malattia che ha sede in un’alterazione nervosa centrale probabilmente delle meningi e che per la sua eziologia può dipendere da una causa ereditaria parassitaria, è d’indole progressiva. Il processo che tende a diffondersi, andrà parzialmente e progressivamente privando il corpo, organo per organo, della sua funzionalità; finchè giunto in breve ad agire su ’l centro di una delle funzioni vitali, sia della circolazione che della respirazione, produrrà la morte....”

Le terribili parole barbare misero un’ambascia suprema nelli animi; e le guance floride di Donna Letizia in un momento impallidirono.

‟Io credo che abbia influito su lo sviluppo del morbo l’alimentazione,” soggiunse Don Giovanni, senza pietà.

A quella specie di accusa, il rimorso cominciò a tormentare le fanciulle che sempre per la golosità di Sancio erano state piene d’indulgenza colpevole. E Vittoria, con un atto di sconforto ineffabile, chiese: