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la siesta. 129


Donna Laura, disperata per quella persecuzione, diede altre monete, senza volgersi. La lotta fu tra lo storpio e il gozzuto. Ambedue presero. Ma un povero epilettico idiota, che tutti opprimevano e dileggiavano, non ebbe nulla; e si mise a piagnucolare, leccandosi le lacrime e il moccio che gli colava dal naso, con un verso ridicolo:

‟Ahu, ahu, ahuuu!”

III.

Donna Laura infine era giunta alla casa dei pioppi.

Ella si sentiva sfinita: le si offuscava la vista, le tempie le battevano forte, la lingua le ardeva; le gambe sotto le si piegavano. Dinanzi a lei, un cancello stava aperto. Ella entrò.

L’aia circolare era limitata da pioppi altissimi. Due delli alberi sostenevano un cumulo di paglia di fromento, tra mezzo a cui uscivano i rami fronzuti. Poichè in giro l’erba cresceva, due vacche falbe vi pascolavano pacificamente battendosi con la coda i fianchi nutriti; e tra le gambe a loro penzolavano le mammelle gonfie di latte, colorite come frutti succulenti. Molti arnesi di agricoltura stavano sparsi pe ’l suolo. Le cicale, in su li alberi,