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TERZO - ALCIONE

50ai vitiferi colli dei Volsci,
fino a Minturno ov’erra
nel limo l’ombra di Mario,
fino a Sinuessa
ebra di Massico forte,
55fino alle auree porte
della Campania promessa,
in un mar di frumento
innumerevole
come le trionfate stirpi
60della tua guerra!


O
ARCE della Terra,

nel dipartirmi
da te, al conspetto dell’Agro
ebbi presagio cruento
65che m’infiammò d’amore
più novo e gagliardo
per tutte le tue are
e per tutte le tue tombe.
Vidi campo di rossi
70papaveri vasto al mio sguardo
come letto di strage,
come flutto ancor caldo
sgorgato da una ecatombe.


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