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viii - amministrazione 47

vincere; ma, con una marina piccola, dovevamo, o presto o tardi, siccome poi è avvenuto, esser trascinati nel vortice delle grandi potenze, soffrendo tutt’i mali della guerra, senza poter mai sperare i vantaggi della vittoria.

Lo stesso piano Acton segui nella riforma delle truppe di terra. Carlo terzo ne avea fissato il numero a circa trentamila uomini; ma, come sempre suole avvenire nei piccoli Stati, i quali godono lunghissima pace, gli ordini di guerra si erano rilasciati, e di truppe effettive non esistevano piú di quindicimila uomini. Noi mancavamo assolutamente di artiglieria. Questa fu organizzata in modo da non lasciarci nulla da invidiare agli esteri. Ma il numero delle altre truppe fu accresciuto solo in apparenza, per ricoprire un’alta malversazione ed una profusione la quale non avea né leggi né limiti. Acton piú degli altri ministri vi si era prestato; e questa non fu l’ultima delle ragioni per cui meritò tanta protezione sí potente e sí lunga.

Dalla morte di Iaci1 incominciarono le riforme di abiti e di tattica. Veniva ogni anno dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania, dalla Svizzera un nuovo generale, il quale ora rialzava di due pollici il cappello, ora raccorciava di due dita l’uniforme, ora... Il soldato fremeva, vedendosi sottoposto a tante novitá, che un anno dopo sapeva doversi dichiarare inutili2.

Questi generali conducevan sempre seco loro degli stranieri, i quali occupavano i primi gradi della truppa. Gli altri erano accordati agli allievi del collegio militare, dove la gioventú era invero bene istruita nelle cognizioni militari, ma non acquistava certamente né quel coraggio né quella sofferenza delle fatiche, che si acquista solo coll’etá e coi lunghi servigi. Il genio e le cognizioni debbono formare i generali: ma il coraggio

  1. Era il generalissimo di Carlo terzo e lo fu fino alla morte, anche sotto il regno di Ferdinando. Godeva molta autoritá e sapeva usarne: finché visse, si oppose ad Acton.
  2. Il soldato prima aveva la speranza di esser premiato, poiché i bassi ufficiali avevano diritto a una promozione regolare. Acton, invece di obbligar tutti ad esser bassi ufficiali, tolse a costoro ogni speranza di promozione. Il sergente doveva morir sergente, e fu obbligato a servire venti anni. Questo era lo stesso che non voler piú né sergenti onorati né soldati valorosi.