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348 rapporto al cittadino carnot

Nel Castello Nuovo, precisamente, non si accordava un letto; per cui si dovea dormir sull’umido suolo nel tempo del piú rigido inverno. Non si permetteva ch’entrasse il cibo se non in un solo vaso, e, se taluno prendeva tabacco, questo si mescolava spesso cogli altri cibi. Si mantenevano gli arrestati senz’acqua, e per un mese furono privi anche di pane; cosí che moltissimi, i quali o erano miserabili, o pur aveano le loro famiglie lontane, non godettero di altro soccorso che della pietá degli altri infelici. Ogni due giorni erano spogliati nudi: si visitava tutto il loro picciolo mobile. Né ciò bastava; si visitavano anche le loro persone: si conficcava un dito nell’ano, e questo dito stesso si metteva in bocca, per vedere se vi avevano nascosto danaro o veleno. Per l’ordinario erano battuti, esposti alla berlina e coverti di fango e di sozzure.

Celeste Libertá! tu che sei riputata una chimera da quei che non ti conoscono; tu che, qual nume benefico, rendi contente e liete le genti che ti posseggono, per qual motivo fai il martirio di quei cuori divoti, i quali, in mezzo al profumo degl’incensi, ti pregano di aprire le argentee porte dell’aurora, e far succedere alla notte della miseria i giorni della felicitá, diffondendo i tuoi benefici influssi sul suolo sterile e deserto della tirannia? Per qual motivo fai morire tranquilli ne’ loro letti Augusto e Cromwell, mentre taci innanzi alla morte violenta del gran Mirabeau, e non paralizzi il braccio che porta il colpo fatale a Condorcet e Saint-Just? Per qual motivo rendi sicure le mura della reggia di Pietroburgo e di Palermo, mentre non arresti gli orrori di Varsavia e di Napoli, permettendo che si passeggi ancora impunemente sugli ossami di tante migliaia de’ tuoi proseliti?


p. 311, v. 31. La fisonomia è il gran libro dell’anima umana. I sentimenti, le passioni caratteristiche, le idee per l’ordinario si leggono nell’esterno dell’uomo. Un fisonomista, che guarda attentamente Ferdinando quarto, gli ravvisa subito l’imbecillitá, la viltá e la frivolezza, che formano il fondo del suo carattere. La ferocia e la sensualitá sono qualitá accessorie in lui, e principali in Carolina. Da siffatto impasto morale ne nasce che, quando l’uno teme, l’altra spera e non si avvilisce nelle perdite; quando l’uno vuol frammischiarsi negli affari di Stato, un divertimento che gli si prepara dalla moglie, una Frine che gli si presenta, gli fa tutto obbliare; quando l’uno vuol usare qualche ombra d’indulgenza,