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rapporto al cittadino carnot 303

la tavola necrologica degl’infelici napoletani divenne ben lunga. Io questa tavola di morte presento innanzi a voi, cittadino ministro, innanzi al genere umano, innanzi a’ secoli, affinché s’inorridisca al nome di «re», affinché si pesino sulla bilancia delle infelicitá umane le sciagure ed i mali che producono lo scettro e la corona.

Nel numero delle vittime, che giuridicamente sono state immolate dalla tirannia nella sola cittá di Napoli dal mese di messifero anno VII sino a nevoso anno VIII, si contano i seguenti:


Commissione esecutiva.


Oltre Ciaia, di cui si è fatta menzione, sono stati impiccati:

Ercole d’Agnese, cittadino francese, oriundo napoletano.

Giuseppe Luogoteta, dottissimo e virtuosissimo soggetto.

Giuseppe Albanese.

Giuseppe Abbamonte, a cui è stata accordata la bella grazia della commutazione della pena di morte in quella de’ perpetui ferri nella fossa della Favignana.


Commissione legislativa.


Oltre Pagano, Cirillo, Conforti, Russo, Scotti, de’ quali altrove si è parlato, si debbono annoverare:

Raffaele Doria.

Niccola Maglíano, uomo rischiarato.

Giovan Leonardo Palomba.


Ex-rappresentanti.


Prosdocimo Rotondo, ottimo avvocato.

Domenico Bisceglia.

Pasquale Baffi, eruditissimo e virtuosissimo soggetto, uno de’ primi grecisti del suo tempo.

Niccola Fasulo.

Leopoldo de Renzis.

Giovanni Riario, degli ex-nobili di prim’ordine.

Diego Pignatelli, ex-duca di Monteleone.