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PREFAZIONE


Un quadro di avvenimenti orribili, che fanno fremere la natura umana, interessa sicuramente ogni essere dotato di sentimento. Non si tratta con esso di appagare una inutile curiositá; ma si procura di mettere in prospettiva l’indole del poter arbitrario e ’l carattere feroce de’ re.

Esponendo al ministro Carnot il principale strumento del rovescio della repubblica napoletana, vengo alla narrazione degli orrori, de’ tratti di ferocia e delle altre fatali vicende, le quali ancora desolano la regione la piú bella della terra; le quali non si leggono nelle pagine lugubri della storia antica e moderna, e che la barbarie del dispotismo non ha mai prodotte sul teatro delle calamitá umane, dall’infanzia del mondo sino a’ nostri dí. Quante volte la penna mi è caduta dalle mani! Quante volte il pensiero è stato insanguinato dalle immagini tragiche e nere, che, interrompendo il sonno della mia ragione, hanno atterrita la fantasia! Quante volte le carte, che io vergava, sono state bagnate dalle lagrime le piú amare!...

Nello spiegare il filo de’ fatti, gli spettri degli estinti eroi si son presentati a’ miei occhi; i gemiti degl’infelici, che o ammucchiati languiscono nelle bastiglie o vanno errando sulla superficie del globo, si sono da me intesi; gli urli de’ carnefici hanno sovente turbata la serie delle mie idee. Ho percorso sulle ale dell’immaginazione il paese che mi ha dato la culla, e non ho veduto che rottami, rovine ed abissi, la di cui profonditá si è involata a’ miei sguardi, giacché il cielo era oscurato. Da per tutto le furie infernali del dispotismo mi hanno recato orrore e spavento...