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xlix - persecuzione de’ repubblicani 199


Non avea forse ragione la regina, quando, se è vero ciò che si dice, si opponeva a questa prostituzione di giudizi?

Io vorrei che si esaminassero li giudizi della Giunta e di coloro che dirigevan la Giunta, non colle massime della ragione e della giustizia naturale, non colle massime della stessa giustizia civile, poiché neanche con queste si troverebbe ragion di condannar come ribelli coloro i quali non avean fatto altro che ubbidire ad una forza legittima e superiore, alla quale era stato costretto a cedere lo stesso re; ma colle massime dell’interesse del re. Io non dirò che la giustizia è il primo interesse di un re: ammetto anzi che l’interesse del re è la norma della giustizia. Ed anche allora, chi potrebbe assolver molti (io dico «molti», e sono ben lontano dal dir «tutti»: sono ben lontano dal credere tutt’i membri della Giunta simili a Speziale, e forse taluno non ha altra colpa che quella di non esser stato abbastanza forte contro i tempi); chi potrebbe, dico, assolver molti di aver non solo conculcata la giustizia, ma anche tradito il re?

Quando Silla fece scannare seimila sanniti, disse al senato, allarmato da’ gemiti e dalle grida di quest’infelici: — Ponete mente agli affari: son pochi sediziosetti che si correggono per ordine mio. — Silla era piú grande e forse anche men crudele.

Se coloro che consigliavano il re gli avessero parlato il linguaggio della saviezza e gli avessero fatto scrivere un editto, in cui si fosse ai popoli parlato cosí: «Coloro i quali han seguito il partito della repubblica, ora che questo partito è caduto, han pensato di aver bisogno di una capitolazione per la loro salvezza. Se essi avessero conosciuto il mio cuore, avrebbero compreso che questa capitolazione era superflua. Questo errore è stato la causa di tutt’i loro traviamenti. Obblio tutto. Possano cessare tutt’i partiti e riunirsi a me per il vero bene della patria! Possa questa generositá far loro comprendere il mio cuore e rendermi degno del loro amore! Possano le tante vicende e le tante sventure sofferte renderli piú saggi! Se, ad onta di tutto ciò, vi è taluno a cui il nuovo ordine di cose non piaccia, siagli permesso partire. Ma, o che parta o che resti, i suoi beni, la sua persona, la sua famiglia saranno intatte, ed