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de’ tempi e per la corruzione degli uomini, i pontefici divennero i vendicatori de’ popoli oppressi, i pacificatori universali, i protettori de’ deboli, gli arbitri di tutt’i sovrani; e le idee, spinte una volta verso un certo segno, non si arrestarono finché non giunsero a quegli estremi, de’ quali rimane memoria funesta nelle gesta di Alessandro terzo e di Innocenzo terzo e nella bolla In coena Domini.

4. Chastellux osserva con molto acume una cagione che ne’ secoli barbari dovette potentemente influire sulla giurisdizione ecclesiastica ed accrescerla. Nell’ignoranza della scrittura e nella mancanza de’ documenti che potessero conservar memoria degli atti e de’ diritti de’ cittadini, i giudizi si terminavano o colle prove di Dio o col giuramento. E l’una e l’altra di queste cose dovea dare ai giudizi, ai matrimoni, ai testamenti un carattere di santitá che dovea farli considerare come dipendenti dalla religione. Tutto tende a dimostrare il sublime sistema di Vico sul «periodo delle nazioni» e sulla parte che necessariamente acquista la religione negli ordini pubblici e privati de’ secoli barbari. 5. Finalmente in quei secoli la sola religione poteva dare ai deboli una sicurezza ed alle istituzioni di pietá una durata. Noi vediamo perciò grandissimo numero di uomini liberi divenir «rnansi», «vassi», «uomini» di qualche chiesa, e tutte le istituzioni pubbliche mettersi sotto la proiezione di qualche santo. Quindi l’origine di quella giurisdizione ecclesiastica che si esercita sopra quelle che chiamansi «pie istituzioni». Noi scorriamo rapidamente sopra un soggetto che è di sua natura vastissimo. Ci basta avere indicate le cagioni principali. Conosciute queste, è facile conoscere che, a misura che gli uomini s’incivilivano e gli ordini pubblici ritornavano verso la loro perfezione, dovea cessare tutto ciò che la sola infelicitá de’ tempi avea consigliato, introdotto, tollerato; e dovean segnarsi di nuovo quei confini entro de’ quali la sovranitá temporale fosse piú energica e meglio ordinata, e l’autoritá religiosa piú augusta e piú sicura. Cosí dal caos emerse l’ordine e fu a ciascuna cosa assegnato il suo luogo.