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clementi e giusti, e, se non Io siete, mostrate almeno di esserlo. I.a religione e la virtú sono cose tanto buone e tanto necessarie allo Stato, che, se non l’avete voi, almeno non distruggete quella che hanno gli altri. Siate giusti, e. se volete permettervi talvolta di deviar dalle leggi della giustizia, sia questo permesso a voi soli, e non vogliate addossarvi la pena della negligenza, della superbia, dell’avarizia, della crudeltá, di tutt’ i vizi che bruttano i satelliti vostri. Voi fate ogni giorno la guerra e la pace, e non sapete né distruggere né conservare; onde avviene che le paci non son durevoli, e dalle guerre non ritraete altro che danno. — Luigi decimosecondo scende in Italia; poteva esserne padrone e non lo fu: ingrandi i veneziani, si fece ingannare da Alessandro sesto, vi fece entrare gli spagnuoli; turbò l’Italia, consumò la Francia. E poi chi ha torto? Io, che ho detto che egli non sapeva far la guerra. Non è questo il compendio di tutt’i miei precetti? — È vero — risposi io. — Ma perché, invece di dare i vostri precetti ai principi, non li avete dati ai popoli?

MacciiiavellI. — Ho tentato di parlare anche ai popoli, ma mi sono avveduto che avrei loro parlato invano. 1 popoli si movono ed operano per la loro virtú, i principi per il loro potere. Tu conosci i popoli tra i quali viviamo. Io non poteva dir loro: — Fate uso della vostra virtú: — essi piú non ne avevano. Ho detto ai principi : — Sappiate far uso del vostro potere; — e questo secondo precetto o presto o tardi produce Io stesso effetto del primo, perché è tanta l’efficacia della virtú che, anche simulata, vale a ricomporre gli animi e gli ordini delle nazioni; ed il saggio uso del potere (poiché altro non è la virtú de’ principi) produce ne’ loro successori l’abito alle nobili azioni e ne’ loro sudditi il desiderio di emularle.

— Ma perché lodar poi tanto Castruccio ed il duca Valentino? Tu non dirai per certo che questi eran uomini degni d’imitarsi. — Machiavelli. — Ascolta. Per Castruccio ti dirò che, scrivendo la sua Vita , non ebbi altro pensiero che quello di ridestar gli animi degl’italiani, inviliti tra l’ozio e la cura de’ cani,