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commercio, e di rinnovar i nomi e le imprese di Tromp e di Ruyter. Essa non può esser mai potenza territoriale: tutti i tentativi, che facesse per questo, sarebbero inutili ed in conseguenza dannosi, come lo sono stati sempre. Non può esser grande che pel commercio, il quale è oggi in mano degl’inglesi, come lo era nel decimosesto secolo in niano degli spagnuoli e de’ portoghesi. Contro chi mai rivolsero allora i loro sforzi quei miserabili ma valorosi pescatori, che poi divennero in meno di un secolo i piú ricchi commercianti dell’Europa?

quali conquiste fecero? quale potenza fu quella che distrussero? Ecco l’esempio che essi debbono seguire. Se l’obbliano, se trascureranno ciò che debbono e possono ottenere, per tentare ciò che non potranno ottener mai, l’Olanda mai non risorgerá dalla abiezione, in cui la condotta del governo statolderiano l’avea gittata. Aspra via, forse: ma sola che condurrá a salute. x La Spagna ha tutte le sue ricchezze in balia degl’inglesi, ed ha bisogno dell’amicizia di un’altra potenza che raffreni la loro rapacitá. Un’alleanza coll’Inghilterra sarebbe mostruosa e, come tale, di breve durata. L’oggetto dell’Inghilterra guerriera è quello di occupar quanta maggior estensione può di «mondo coloniale»; e, siccome nessun’altra potenza di Europa ne possiede piú della Spagna, cosí nessun’altra ve ne è che abbia piú da perdere. L’oggetto del governo spagnuolo dovrebbe esser quello di ridestar la popolazione e l’industria sua; far rifiorire l’agricoltura de’ mori, le manifatture che vi erano prima della scoperta dell’America; ritener questa, non come provincia lontana, che si conserva rendendola deserta, ma come colonia utile, che concorra insieme colla madrepatria alla felicitá comune, che si difenda da se medesima con quella forza che hanno tutte le popolazioni numerose ed industri, e con quello zelo che hanno tutte le nazioni felici, fc questo l’interesse dell’Inghilterra? Forse lo sarebbe, quando deponesse tutte le sue specolazioni di contrabbando, le quali forman ora gran parte