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piata la sua industria, il suo commercio, le sue finanze, la sua marina: nel regno di Giorgio l’ha raddoppiata di nuovo: cosicché si può dimostrare che l’ha quadruplicata. Noi parliamo di forza e non giá d’impero: questo è piú che decuplo. Ricordiamoci che Tromp e Ruyter minacciarono d’incendiare i cantieri della stessa Londra: oggi la marina britannica, posando un piede sul Misissipi ed un altro sul Gange, torreggia sola e minaccevole sopra tutte le altre marine dell’Europa come un gigante tra tanti pigmei. Prima di Pietro il grande, la Russia non esisteva. Che sarebbe avvenuto di quell’impero, se Carlo decimosecondo fosse stato piú re che soldato; se, come sapeva vincere, avesse anche saputo far uso della vittoria? Gli ordini di Pietro, il genio e le conquiste di Catterina han formato sotto al polo un impero colossale, il quale ha circa trentasei milioni di abitatori e minaccia nel tempo istesso la China, la Persia e la Turchia. L’Austria istessa, potenza fino al 1700 miserabile, accrescendo la sua industria, migliorando i suoi ordini interni, profittando dello smembramento della monarchia di Spagna e di quello della Polonia, l’Austria istessa, sebbene non abbia fatto i progressi dell’Inghilterra e della Russia, ha accresciute le sue forze molto piú della Francia.

Questa, dall’epoca di Luigi decimoquarto fino a quella della Rivoluzione, non solo non avea fatto verun acquisto (eccettuata la sola incorporazione della Lorena), ma avea sofferto anzi delle perdite nelle colonie, come il Canada, la Luigiana, ecc. Gli acquisti fatti colle ultime guerre si possono valutare per un terzo di ciò che prima avea, dando oggi alla Francia una popolazione di circa trentatré milioni e prima della Rivoluzione una di venticinque: accrescimento per certo grandissimo, ma molto minore di quello dell’Inghilterra, della Russia e dell’Austria.

Sono dunque cresciute di numero in Europa le potenze di primo ordine, ed in conseguenza piú difficile è divenuto il dare all’ambizione de’ potenti ed al timore dei deboli una direzione unica. Gli Stati minori si mettono intorno a quattro centri diversi, e vi sono in Europa quattro diverse ragioni di Stato.