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che egli chiama «ricorrente*. La prima era cagionata dalla natura, la seconda è Teffetto della corruzione; ma l’uomo quale sorte dalle mani della natura non è simile all’uomo che avanza alla corruzione della specie. Che s’intende mai dire quando si dice che tutti e due sono barbari? La «barbarie» è una di quelle parole che non ancora si è definita; noi l’usiamo parlando di popoli tutti diversi tra loro, ed un popolo barbaro differisce da un altro popolo barbaro quanto un colto differisce da un altro colto. Noi chiamiamo «barbari», indistintamente, i nostri longobardi e normanni, i canadesi, gli otaitiani, gli arabi, quantunque essi abbiano diverse idee, diversi costumi e leggi diverse. Noi diciamo che una nazione in un secolo è barbara; in un altro secolo noi diciamo che essa è ancor barbara; ed intanto i costumi e le idee di un secolo non rassomigliano a quelle dell’altro. Quale dunque è il carattere distintivo della coltura? Quale è la linea oltre della quale noi possiamo dire: — Non vi è piú barbarie? — Noi facciamo ordinariamente tutti come facevano i greci, e chiamiamo «barbari» tutti coloro che non rassomigliano a noi; e spesso, se vogliamo esser conseguenti, siam costretti a dar questo nome a popoli che altronde dobbiam confessare esser di noi piú saggi e piú felici. Ogni volta che si parla di barbarie e si usa un linguaggio tanto inesatto, io temo molto per i virtuosi spartani e per i coraggiosi sanniti : essi potrebbero avere da noi la stessa sorte che ebbero i persiani da’ greci.

Togliamo di mezzo ogni parola troppo generale, che potrebbe cagionare un equivoco. La natura non si rassomiglia mai a se stessa: è l’uomo che, per conservare le sue osservazioni, forma le classi ed i nomi, e, siccome le sue misure non si estendono quanto la natura, tenta di ridurre la natura alle misure sue. Egli si forma cosí una metafísica chimerica, che crede esser la legge della natura. Egli trascura di osservarla, e la natura ad ogni momento confonde i suoi calcoli. Subito che l’uomo ha formato nella sua testa una classe di esseri a cui ha date poche caratteristiche delle piú apparenti, le attribuisce un nome, e riposa indolente sul suo nome e sulla sua classe. Egli