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Cagioni politiche. — Periodo che debbono necessariamente avere tutt’ i popoli. — Principi di Vico: sviluppo ed applicazione de* medesimi. — Influenza che hanno sulle leggi i costumi. — Influenza della religione. — Le idee che gli uomini hanno del vero, del bello, dell’utile debbono inevitabilmente influire sui loro costumi e sulle loro leggi. Quale influenza lian dunque sulle leggi i progressi che un popolo fa nelle scienze, ossia nella cognizione del vero? quale, i progressi che fa nelle arti belle, ossia nella cognizione del bello? quale, i progressi nell’industria, o sia nella cognizione dell’utile? — Ma i popoli non sono isolati sulla terra. Essi agiscono l’uno sull’altro, e lo sviluppo naturale di ciascheduno di essi si accelera, si ritarda, si turba dalla vicendevole azione e reazione. Quale è l’influenza della guerra? quale quella del commercio? quale, finalmente, l’influenza di quello spirito d’imitazione, che può, quanto la guerra ed il commercio, cangiar le idee, i costumi, le leggi de’ popoli? Finalmente qual è l’influenza che ha sulle leggi positive de’ popoli quella parte dell’organizzazione sociale che chiamasi «costituzione»? quale è l’influenza di ciò che chiamar si può «spirito predominante di una nazione *: cosa che è piú facile a conoscersi che a definirsi, e che è il risultato del clima, del suolo, della costituzione, delle leggi, dell’industria, della religione, de’ costumi? Tali sono le idee che si dovrebbero sviluppar nella prima parte. Io non ho fatto che accennarle, né poteva esporle interamente senza cagionare un’inutile noia.