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i quali dipendono piuttosto da interno senso dell’animo che da artificioso raziocinio della ragione; ma, quando si tratta di render ragione delle leggi civili, la filosofía ordinaria vien meno, ed è ben difficile dimostrare che esse possan dipendere dalle leggi della natura. Quindi molti danno, di questa dipendenza, ragioni poco convincenti: molti tutto ciò che si è stabilito nella societá reputan effetto di un patto che è permesso d’infrangere, di una forza che è permesso di eludere, ogni volta che far si possa senza pericolo. Onde sono nati, se non da questa cagione, i principi che negli ultimi anni han turbata ogni ragion pubblica e privata? Si è incominciato a dubitare della legittimitá del diritto del dominio; si è cercata la ragion dell’ordine sociale, e non si è ritrovata; si è creduto poter tutto riformare, e, a forza di riformare, tutto si è distrutto. Secondo la dottrina di Vico, l’ultima delle leggi sociali ha la sua ragione nella natura.

Io, dunque, crederei che, volendo esporre le legislazioni de’ principali popoli antichi e moderni, si dovesse dividere tutto il corso scolastico in tre parti, delle quali chiamerei la prima teoretica, la seconda istorica, la terza applicata. Nella prima si esporrebbe la giurisprudenza universale, o sia l’ideale della giurisprudenza positiva. Si esporrá in essa il principio e fine unico di ogni giurisprudenza, tratto dalla natura intrinseca ed immutabile della mente umana e della societá civile. Si vedrá come in ogni legislazione vi è una parte immutabile e necessaria, che dipende dalla stessa natura dell’uomo, un’altra parte arbitraria e mutabile, ma questa seconda ristretta tra alcuni limiti, oltre de’ quali vi è la distruzione dell’uomo e lo scioglimento della societá. Quale è mai questo ideale assoluto di ogni giurisprudenza, questo fondo di giurisprudenza comune, che i patti de’ popoli e gli editti de’ re possono modificare ma non cangiare? quali sono le cagioni per le quali le leggi positive si allontanano da questo ideale?

Cagioni fisiche. — i. Suolo e clima: errori ne’ quali si è caduto finora volendo definire l’influenza de’ medesimi. — 2 . Progresso naturale della popolazione e cangiamenti che esso deve produrre inevitabilmente nelle leggi.