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Ma, di queste tre parti che costituiscono l’uomo e la societá, il primo luogo si deve al pensare. L’uomo non può se non in ragione di ciò che sa. Ed il pensare è tanto strettamente legato colla parola, che non si può conoscer la lingua di un popolo senza saper il suo modo di pensare.

Io lo ripeto: prima di Condillac, Vico ha detto che la lingua non è solamente la veste ma anche l’istrumento del pensiero, e che, siccome chi pensa in un modo è necessario che vi parli, cosí chi parla in un dato modo è necessario che vi pensi.

E qui incominciano le sue ricerche sulla filosofia degli antichi italiani o sia de’ pittagorici. Pittagora comunemente si crede greco, greca la sua filosofia. Vico dimostra che quella filosofia era italiana. Un estratto delle sue ricerche, che sono ingegnosissime, io le ho date nel mio Platone in Italia , volume primo, lettera [XVII < lV ). Tutta la parte di quest’opera che riguarda la filosofia italica, io lo confesso, non è che lo sviluppo delle idee di Vico. Ho voluto esaminare se tali idee potevansi dimostrare anche con altri argomenti, e mi pare di aver trovato che tutta la storia le confermava. Il solo pregiudizio dell’antichitá può farci credere a quella storia della filosofia che finora abbiamo e che tutta la sapienza ripete dalla Grecia. Una tale opinione, ad onta che sia la piú comune, è la piú moderna. Ed io non comprendo come mai Meiners creda che l’opinione contraria sia vera.

È un male che Vico dell’opera sua non abbia pubblicato che il primo libro, nel quale ragiona della sola filosofia specolativa. Mancano il secondo ed il terzo, ne’ quali doveansi esporre la filosofia fisica e morale; né tra le sue carte si è potuto trovar cosa che possa supplire a tale mancanza. È un male anche che io non possa darvi del di lui sistema se non quei piccioli cenni che vi ho indicato. Questo libro, divenuto rarissimo anche in Napoli, non si trova in Milano; e quello che io mi avea fatto venir da Napoli con non picciole difficoltá, mentre pensava di farlo ristampare, o si è perduto o mi è stato (1) la bianco nel in*. [Edd.].